13.7.07

la pinna da vasca

Ooooohhhhhh. Finalmente una new entry nel fantastico mondo delle cose imperdibili dell'estate. Dopo la ciavatta adesiva e la clip da culo, ecco la pinna da vasca, e per vasca intendo quei poverelli che, in qualsiasi città, il sabato se ne vanno a fare su e giù per il Corso a farsi vedere (a Roma si chiama struscio). E come destare sicuramente l'attenzione dei passanti? Con la pinna da vasca. Non sono riuscita a capire chi le fa e dove si vendono ma nei negozi sono già arrivate:


E sono arrivate anche alla sfilata di Jean Paul Gaultier, ma questa non è una novità, lì ci arriva di tutto.

Devo essere sincera, non so precisamente come inquadrarle. Forse sono per la donna da spiaggia, che dopo aver fatto la vasca in centro se ne va al mare, si scrolla il vestitino orrido in similraso che ha addosso e con grazia felina si inabissa tra le onde. Per perdercisi per sempre, spero.

Oppure sono un'arma di autodifesa, un calcio nelle p@##e con queste scarpe ha il vantaggio di ricoprire tutta la superficie utile allo scopo, idem per il c*%o, a meno che quello non sia di proporzioni come il mio.

O se no è la chiave di svolta del nuovo film di James Bond, che si traveste stile Alias, si mette queste pinne col tacco, che in realtà sono uno scanner, un fax, una padinna (padella+pinna) per scaldarci la piada, un remo, una scialuppa di salvataggio gonfiabile (sta tutto nel tacco) e, dulcis in fundo, un minimotoscafo che lo accendi, ti metti in piedi e lui parte.

E ci sono anche in versione zoccolo. Quelle le usi per rapinare Bulgari in Via Condotti, ci hanno provato con il carro-attrezzi e non ci sono riusciti, con queste vai alla grande. Il problema poi forse è solo scappare, auguri a correre co' 'sti cosi!


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