27.7.07

...perseverare diabolicus...

Lo so. L'ho rifatto. Ci sono ricascata. Dovrò, prima o poi, anche io andare in una rehab clinic a farmi disintossicare.
Questa volta la truccatrice era Dior.
Ma quanto mi diverto...
:-D


26.7.07

Mon dieu!

Beionce, Beionce!
Vedi a ffà la pazza sur palco che te succede!

19.7.07

schifezze estere

Come molti di voi sanno io sono tedesca, quindi guardo la TV tedesca e leggo i giornali tedeschi. In Germania, a parte rare eccezioni la così detta musica leggera è uno sfacelo, non a caso fanno furore Bocelli e Eros Ramazzotti. E questa la dice lunga.
Io spero sempre che questi fenomeni di alta musica tedesca rimangano al di là delle Alpi ma purtroppo è in atto un'invasione.
Li ho visti ieri al Festivalbar, si chiamano Tokio Hotel e sono inascoltabili ed inguardabili.
Inascoltabili perchè uno che mi canta

runnin through the monsoon
beyond the world

to the end of time

where the rain won’t hurt

fighting the storm
into the blue
and when i lose myself

i’ll think of you
together we’ll be running somewhere
new
through the monsoon
just me and you

io come faccio a prenderlo sul serio? Attraverso il Monsone (il monsone, in Germania!?!?!?!), sconfiggendo la tempesta (e che sei, un X-Men?), solo io e te (ma vacce da solo attraverso al monsone!), il tutto con una vocetta sottile sottile da quattordicenne (oddio, non credo sia di tanto più grande). Noi abbiamo avuto i Gazosa ma mica li abbiamo esportati!

E poi inguardabili. Soprattutto il cantante che al solo vederlo mi si è suicidato il fegato. Un fregnetto secco secco con atteggiamenti da diva, con le unghie pittate di nero (sono very dark e soprattutto sono very original), i capelli a cespuglio con le mèche bianche (sì, BIANCHE) e l'ombretto nero (ma che sei, un trans?). Non sto scherzando! E i capelli così sono solo il risultato di un'evoluzione costante degna forse solo di Platinette! Qui un assaggio:


E dulcis in fundo


Tesoro, ma quanto sei donna!

Niente, abbatteteli.



13.7.07

la pinna da vasca

Ooooohhhhhh. Finalmente una new entry nel fantastico mondo delle cose imperdibili dell'estate. Dopo la ciavatta adesiva e la clip da culo, ecco la pinna da vasca, e per vasca intendo quei poverelli che, in qualsiasi città, il sabato se ne vanno a fare su e giù per il Corso a farsi vedere (a Roma si chiama struscio). E come destare sicuramente l'attenzione dei passanti? Con la pinna da vasca. Non sono riuscita a capire chi le fa e dove si vendono ma nei negozi sono già arrivate:


E sono arrivate anche alla sfilata di Jean Paul Gaultier, ma questa non è una novità, lì ci arriva di tutto.

Devo essere sincera, non so precisamente come inquadrarle. Forse sono per la donna da spiaggia, che dopo aver fatto la vasca in centro se ne va al mare, si scrolla il vestitino orrido in similraso che ha addosso e con grazia felina si inabissa tra le onde. Per perdercisi per sempre, spero.

Oppure sono un'arma di autodifesa, un calcio nelle p@##e con queste scarpe ha il vantaggio di ricoprire tutta la superficie utile allo scopo, idem per il c*%o, a meno che quello non sia di proporzioni come il mio.

O se no è la chiave di svolta del nuovo film di James Bond, che si traveste stile Alias, si mette queste pinne col tacco, che in realtà sono uno scanner, un fax, una padinna (padella+pinna) per scaldarci la piada, un remo, una scialuppa di salvataggio gonfiabile (sta tutto nel tacco) e, dulcis in fundo, un minimotoscafo che lo accendi, ti metti in piedi e lui parte.

E ci sono anche in versione zoccolo. Quelle le usi per rapinare Bulgari in Via Condotti, ci hanno provato con il carro-attrezzi e non ci sono riusciti, con queste vai alla grande. Il problema poi forse è solo scappare, auguri a correre co' 'sti cosi!


12.7.07

S. II

per chi è solo
per chi non si lascia avvicinare
per chi soffre
per chi non riesce a superare quello che lo blocca
per chi è triste
per chi pensa che le cose saranno sempre così
per chi non ha la forza di cambiare la propria vita
per chi ha paura
per chi non è pronto

per chi piange per un film
per chi si dà il tempo di sentire le cose
per chi è gentile
per chi sta seduto su un prato d'estate a parlare
per chi ride
per chi inizia a sentire il cuore aprirsi
per chi ti pensa
per chi sogna
per chi sente che ne vale la pena sempre, comunque vada


Questa canzone

4.7.07

Due donne due perchè...

Pamela Anderson dice:
"Non sono un'attrice seria! Pensare non serve"

Chissà perchè, non avevamo dubbi...



Invece Pamela Prati (dal tgcom) ha deciso di lanciare un nuovo tormentone estivo: "Papelòn". Dopo "Menealo" o "Que te la pongo" (scritti per lei da Donatella Rettore e, a onor del vero, piccoli cult del vinile) la 49enne showgirl torna con un una canzone-spot, in cui, pubblicizzando una bibita super energetica si scatena tutta sedere all'aria e trasparenze. "E' un inno alle forme femminili" spiega Pamela - "e a tutto ciò che è naturale". La Prati, 49 anni, si è palesata forme al vento, semi velata da un abito di pizzo, all'Hotel Hilton di Roma, per presentare al pubblico e a qualche amico la sua ultima fatica musicale: nata come una pubblicità, ma proseguita per assecondare il suo irrefrenabile genio creativo.

"Sono stata scelta come testimonial di una bibita di Caracas, una cosa tutta naturale - spiega a Tgcom "proprio come sono io. Poi mi hanno chiesto se conoscevo qualcuno che scrivesse il jingle per lo spot e mi sono offerta. Alla fine era così divertente che ci ho scritto una canzone".

Insomma amore a prima vista tra la bibita e la Prati ("sapete com'è, Papelòn fa rima con Pamelòn") che, per l'occasione ha composto in spagnolo. "Conosco lo spagnolo e quando manca qualche parola arriva in aiuto il dizionario" dice Pamela, mentre le sue mani da showgirl scrivono sul pentagramma versi come "benvenidos in esta noche caliente, esta es la nueva danza...". [...]
Ah. Qui il fantastico (a dir poco) video...



Uh, che gioia.